L’arrivo dei Canali in Italia conferma la strategia di Meta: un WhatsApp sempre più focalizzato sulla pubblicità. Come stanno le cose.
Whatsapp ieri, oggi, domani. Fino a ieri la trasformazione di foto e video in HD, entrambi meno compressi anche se più “voluminosi” a livello di spazio occupato nello storage, insieme alla modifica dei messaggi inviati (entro un quarto d’ora dall’invio) estesi anche alle Community, erano le funzionalità più importanti del 2023.
Oggi sono d’attualità i Canali, quelle chat separate rispetto quelle tradizionali (una volta aperta l’app, tap su aggiornamenti in basso a sinistra, scrollando fino in fondo si trovano) che permettono agli utenti di WhatsApp di ricevere contenuti (foto e video, ma anche link e info) di uno specifico interesse. Sono arrivati anche in Italia, anche se finora in molti hanno sì la possibilità di sceglierli, ma non ancora di crearli. E domani?
L’apertura dei Canali conferma la strategia di Meta di focalizzare sempre più l’attenzione verso il concept in senso lato della pubblicità. In molti ne ipotizzano l’arrivo su WhatsApp in un futuro neanche poi così lontano, dato che l’azienda proprietaria vuole monetizzare e anche subito.
Pubblicità su WhatsApp, il capo di Meta mette ordine e incanala i rumors
Pubblicità, una parola chiave online da molto tempo, su tutte le piattaforme. Basti pensare che Netflix, ex numero uno al mondo e attualmente in crisi, per risalire la china da circa un annetto ha cominciato a rilasciare abbonamenti con o senza pubblicità. Anche su WhatsApp si parla da tempo di pubblicità.
Ci ha pensato Will Cathcart a mettere tutti d’accordo e, soprattutto, a spiegare come stanno le cose, ordinando i tanti rumors che gravitano da tempo immemore su WhatsApp in materia di pubblicità. Ebbene, il capo di Meta, come riporta il The Sun, è intervenuto in prima persone sulle presunte notizie che vorrebbero gli annunci prossimi a essere aggiunti nelle chat.
Cathcart nello specifico ha risposto a un articolo in cui si afferma che Meta potrebbe introdurre pubblicità su WhatsApp per aumentare le entrate. “Una notizia falsa”. Lo ha scritto proprio Will Cathcart su X, o Twitter se preferite.
“Non lo stiamo facendo. Inoltre – rispondendo a un post sul social di Elon Musk – sembra che tu abbia scritto male il nome di Brian”. Le parole laconiche di Cathcart seguono quelle di un portavoce di WhatsApp in una rete dichiarazione al Financial Times: “Non stiamo testando proprio nulla su WhatsApp, non ci stiamo lavorando e non è affatto il nostro piano”. Così è, se vi pare.