Sebbene le VPN siano strumenti legali e ampiamente utilizzati nella maggior parte dei paesi, ne esistono alcuni in cui invece sono vietate.
Le VPN sono legali nella maggior parte dei paesi. Negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in tutta Europa, possono essere utilizzate senza preoccuparsi di ripercussioni. Anzi, milioni di utenti le usano per salvaguardare la propria privacy online. Una VPN maschera il proprio indirizzo IP e crittografa la connessione internet, permettendo di navigare con una maggiore privacy. Molti usano una VPN anche per sbloccare siti web censurati dal governo e ottenere un accesso non limitato a Internet.
Sfortunatamente, non tutti i governi sono d’accordo sulla libertà di Internet e sulla libertà di opinione in generale. Esistono alcuni Paesi in cui scaricare una VPN è vietato dalla legge e sono previste pesanti sanzioni per chi contravviene le norme anti-VPN.
Non sorprenderà sapere che tra i Paesi che vietano l’uso delle VPN ci sono principalmente quelli che vengono definiti “governi autoritari“. Per censurare le critiche ai loro sistemi politici, i governi possono supervisionare i media locali e monitorare i cittadini online. In questo modo mantengono l’opinione pubblica a loro favore.
Perché uno Stato dovrebbe vietare un VPN?
Questi governi scelgono quindi di bloccare notizie e piattaforme come i social media, non potendo controllare completamente ciò che viene pubblicato. E siccome le persone possono utilizzare le VPN per bypassare i blocchi governativi e accedere a siti web e notizie di altri Paesi, queste sono una minaccia per i governi autoritari.
Pochi governi limitano la libertà di Internet più della Cina. Lo stato investe ogni anno un budget rilevante per la sorveglianza e la censura interna. Le VPN non sono illegali, ma il governo cinese ha disposto regole molto rigide per il loro utilizzo. Sostanzialmente, vuole che gli utenti usino delle VPN specifiche autorizzate dal governo.
Da questa semplice definizione è chiaro che questi strumenti non forniscono probabilmente vera anonimato e privacy online, ma sono solo un modo per far sembrare che non vi sia una censura. È quasi impossibile scaricare una VPN indipendente in Cina utilizzando metodi regolari. E se si prova a scaricarne una all’estero, al rientro nel paese potrebbe non funzionare più.
Segue a breve distanza la Russia, paese in cui la libertà di Internet è stata sempre più ristretta nell’ultimo decennio. Nel novembre 2017, la Russia ha vietato le VPN, Tor e i proxy: tutti strumenti che le persone possono usare per evitare la sorveglianza.
Il recente conflitto tra Russia e Ucraina ha poi peggiorato la situazione, con il governo che cerca di “proteggere” i suoi cittadini dall’influenza occidentale. Secondo il Moscow Times, la Russia ha bloccato più di 138.000 siti web dall’inizio della guerra, portando a un massiccio aumento nell’uso delle VPN nel Paese. Il governo ha risposto rendendo ancora più difficile l’accesso e l’uso delle VPN nel Paese di conseguenza.
In questa classifica non possono certo mancare Corea del Nord, l’Iran, la Bielorussia e, un po’ sorprendentemente, anche la Turchia, che ha limitato l’accesso alle VPN dal 2016.