La delegazione cinese ha riscontrato diversi problemi vicino al G20. Che cosa è accaduto durante lo sbarco a Delhi?
Gli incontri politici sono molto importanti. Vengono fatti per chiarire delle faccende o per discutere di alcuni eventi attuali. Per questo motivo non possono essere rimandati, a meno che non sia successo qualcosa di grave. Il trasporto avviene senza problemi di solito, quindi non c’è da preoccuparsi. Ma se si verifica un intoppo, allora la situazione cambia in fretta.
È quello che è accaduto pochi giorni fa alla delegazione cinese. Alcune fonti ufficiali dell’intelligence indiana hanno fatto trapelare una notizia importante, che riguarda la delegazione cinese per il G20 nell’hotel prenotato a Delhi. Tutto stava andando per il meglio, ma all’improvviso gli agenti indiani hanno deciso di imporre una restrizione ai membri del gruppo che accompagnavano Li Qiang, il premier cinese.
Valigie sospette della delegazione cinese, gli agenti indiani non si fidano: cosa contenevano?
Dal momento che avevano diversi sospetti, nessuno di loro poteva portare le loro valigie. Le dimensioni erano strane, per cui gli agenti indiani non si fidavano. Tuttavia, i cinesi si sono rifiutati di far controllare le loro valigie. Questo ha aumentato ancora di più i sospetti delle autorità indiane, che temevano il peggio in caso quelle valigie fossero state posizionate in alcuni luoghi specifici. Che cosa avrebbero dovuto contenere le valigie?
Secondo i servizi di sicurezza è molto probabile che nascondessero degli strumenti per intercettare i canali di comunicazione. Non è qualcosa di cui sono ancora certi, ma a giudicare dal comportamento degli agenti cinesi potrebbe essere vero. Comunque sia, la delegazione cinese ha accettato di trasferirli nella sede dell’ambasciata di Pechino. Ci sono volute ben 12 ore prima che questa decisione venisse presa.
Gli agenti indiani, nonostante siano riusciti a “proteggersi”, non sono stati in grado di scoprire la verità sulle valigie. Adesso che sono state portate via si sentiranno al sicuro. Ma non è detto che avessero ragione sugli strumenti per intercettare i canali di comunicazione. L’intera storia resterà un mistero aperto probabilmente.