Instagram testa i contenuti in abbonamento
Secondo quanto riportato nell’ultima ora dai colleghi transoceanici, Instagram starebbe lanciando una nuova funzionalità per i creatori di contenuti all’interno delle sue applicazioni per iOS e Android. Con questa nuova funzione, i Content Creator potranno aggiungere una sezione di contenuti in abbonamento al proprio profilo che potranno essere “sbloccati” dai follower solo previo pagamento di una quota mensile.
Facebook starebbe puntando ad emulare il colosso OnlyFans che nonostante i già enormi guadagni, sarebbe ancora in continua crescita. Essendo un sistema di abbonamenti in-app, Apple riceverà una quota dell’importo pagato dall’utente, corrispondente al 30% dell’abbonamento.
Instagram introduce i contenuti a pagamento
Attualmente gli abbonamenti in Instagram sono disponibili in forma di test e sono stati forniti solo ad un piccolo gruppo di creatori di contenuti. Come già descritto, questi influencer potranno aggiungere un pulsante dedicato nel proprio profilo e scegliere il costo mensile per l’accesso ai propri contenuti.
Questo particolare tipo di abbonamento include l’accesso a speciali trasmissioni in dirette esclusive, storie che possono essere visualizzate solo dagli abbonati con tanto di badge per gli utenti iscritti. Questo riconoscimento potrà essere visualizzato dagli altri utenti nel momento in cui si lascia un commento.
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Al momento sono disponibili solo 10 abbonamenti Instagram e se volete dare un’occhiata al funzionamento ecco quali profili sono stati selezionati per la fase di test: @alanchikinchow , @sedona._ , @alizakelly , @kelseylyncook , @elliottnorris , @jordanchiles , @jackjerry , @bunnymichael , @donalleniii e @lonnieiiv .
Instagram ha in programma di espandere il numero di creatori nei prossimi mesi.
Non è un segreto che Apple e Facebook siano in guerra da un po’ di tempo: l’azienda di Zuckerberg è stata particolarmente polemica nei confronti della compagnia di Cupertino per quanto riguarda la percentuale guadagnata da quest’ultima sull’App Store.
Non sorprende quindi la scelta di Meta di comunicare pubblicamente quanti soldi Apple guadagni dagli abbonamenti. Questa mossa potrebbe spingere sempre più creatori di contenuti a far pressione per ridurre i controlli sugli acquisti in-app.