Ha dell’incredibile l’infortunio accusato da Filippo Tortu, rotte entrambe le braccia! Ecco il suo racconto della vicenda
Di infortuni rocamboleschi in carriera Filippo Tortu ne ha riscontrati molteplici, ma quanto emerso nelle ultime ore ha lasciato tutti senza parole: rompersi entrambe le braccia in un colpo solo, del resto, rappresenta un qualcosa di semplicemente clamoroso.
Il 26enne velocista milanese, campione olimpico della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020, ha raccontato la vicenda ai microfoni di “Un Altro Podcast”, format targato Gazzetta dello Sport.
Vi tranquillizziamo subito, dicendovi che tale doloroso imprevisto fa parte del passato dell’atleta lombardo, anche se Tortu porta ancora le cicatrici dell’infortunio. Per la precisione, la vicenda risale al 2014, anno in cui Filippo fece parte della spedizione azzurra ai Giochi Olimpici Giovanili a Nanchino. Cosa successe? Successe un fatto incredibile.
L’infortunio, infatti, si registrò proprio sul più bello. Ovvero quando un allora giovanissimo Tortu stava per concludere la gara di semifinale dei 200 metri. L’azzurro era praticamente ad un passo dalla qualificazione per l’ultimo atto, ma proprio sulla linea del traguardo si rese protagonista di un gesto fatale: preoccupato forse dal ‘ritorno’ di un avversario, fece un ‘tuffo’ finale troppo energico. Di conseguenza inciampò e cadde rovinosamente procurandosi, appunto, la rottura di entrambe le braccia.
“La gara era finita… mi spaccai tutto: quattro fratture scomposte“, ha raccontato Tortu, ricordando quel momento anche un po’ divertito. E il motivo del sua ilarità lo ha spiegato successivamente: “Arrivai in questa sala, una sorta di infermeria che stava lì al campo, nessuno parlava inglese… c’erano una decina di persone, tra medici e infermieri, che mi guardavano le gambe. Pensarono «questo corre, si sarà fatto male le gambe»”.
Il povero Tortu avrebbe voluto comunicare, anche a gesti, ma non aveva chiaramente la possibilità di farlo. “Stavo con le braccia sul petto e non potevo nemmeno fargli segno perché non riuscivo a muoverle. Ci ho messo venti minuti per riuscire a comunicare, ci riuscii grazie all’arrivo di un traduttore dall’italiano al cinese. Quindi mi misero sull’ambulanza per portarmi in ospedale”, ha concluso l’azzurro.
Inutile dire che quell’infortunio costò a Tortu l’assenza alla finale dei Giochi Olimpici Giovanili, nonché due operazioni chirurgiche. Una pagina davvero sfortunata per il milanese, che poi però successivamente ha avuto modo di togliersi tantissime altre soddisfazioni.
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